Nonostante gli ostacoli causati da messe in onda spezzettate e in orari sempre improbabili, negli ultimi anni il grande pubblico italiano è riuscito comunque ad avvicinarsi all’universo dello sport paralimpico.
Merito soprattutto delle ottime prestazioni alle ultime due edizioni delle Paralimpiadi, ma anche della presenza capillare sui media dei portabandiera della nazionale in questo ambito (una su tutti: Bebe Vio), che hanno aumentato la visibilità di questi sport “speciali”.
Un esempio per le famiglie (e non solo)
Nell’anno magico 2021, che ha premiato l’Italia in tante discipline, la nazionale tricolore paralimpica ha riportato a casa 65 medaglie in totale: mai accaduto prima nella nostra storia. Insieme ai riconoscimenti, sono aumentati anche gli investimenti e le sponsorizzazioni, e non c’è mai stata tanta attenzione nei confronti degli atleti con handicap.
Non che serva essere portatori di handicap per farsi ispirare dalle storie nobili di chi è riuscito ad arrivare al traguardo delle Olimpiadi. È indubbio però che certe prestazioni sono di grande esempio per quei giovani con disabilità e per le famiglie con bambini con problemi fisici che vedono in Bebe & Co. la possibilità di una vita non solo normale, ma vissuta pienamente e con grandi soddisfazioni.
Una lezione per tutti
Lo stimolo a fare sport e a mantenersi attivi non arriva solo a chi è direttamente interessato dalle stesse vicende dei nostri paralimpici: da anni la comunità medica continua a ripetere quanto bene faccia il movimento fisico a chi si è sottoposto a interventi anche di una certa gravità e che vuole tornare a una normalità nel più breve tempo possibile.
Anche chi ha, più semplicemente, affrontato un intervento di mastoplastica additiva, magari affidandosi agli esperti di https://motiva.health/it/, viene incoraggiato a seguire l’esempio dei nostri atleti paralimpici. Ci vuole gradualità, certo, ma parabole come quelle della velocista Monica Contrafatto, che ha perso una gamba in Afghanistan, sono da tenere presenti: se ce l’ha fatta lei non ci si può lamentare di un po’ di fatica!
Lo sport più adatto alle donne in convalescenza
La comunità medica è concorde nell’affermare che se ci si è operate al seno gli esercizi e le pratiche sportive più adatte sono quelli che non caricano troppo i muscoli delle braccia e dei pettorali.
Il ritorno allo sport deve passare per la bicicletta, al massimo per una forma di jogging leggero. In alcun caso bisognerà sollevare pesi o sforzare la parte operata, motivo per il quale non solo bisognerà stare a riposo per i giorni prescritti dal chirurgo, ma bisognerà fare anche attenzione alla frequenza dell’esercizio che si fa, senza strafare.
Sì anche allo yoga, a patto che non solleciti le zone del corpo già citate in precedenza, e che non includa torsioni (è fondamentale che le protesi non ruotino ma rimangano ferme). Anche per questo si consiglia di indossare, anche lontano dal momento dell’esercizio, un reggiseno sportivo di ottima qualità.